Non é semplice riuscire a dare un volto preciso e circostanziato a quanto si sta verificando nel mercato immobiliare generale e della zona. Certamente l’andamento del mercato e delle quotazioni ha subito (e continua a subire) una forte contrazione delle richieste di acquisto causata da una rarefazione di potenziali acquirenti. La micidiale crisi economica ed il continuo bombardamento mediatico e di “terrore” fiscale a cui assistiamo continuamente si riflette anche qui.
In sostanza il numero degli acquirenti è fortemente e progressivamente calato rispetto a qualche anno fa, e i pochi ancora intenzionati all’acquisto risultano piuttosto attenti, selettivi ed addirittura aggressivi in fase di trattativa.
Rispetto a qualche anno fa i tempi di vendita sono aumentati considerevolmente (più di 12 mesi mediamente a prezzi correnti) ed il mercato oggi é piuttosto inflazionato da immobili di fascia media, molti in centro, moltissimi nella fascia delle frazioni (alcune sono letteralmente in vendita). Ciò crea un’offerta sovrabbondante rispetto alla domanda.
I prezzi, di fatto, hanno subito una decisa flessione rispetto al periodo pre-crisi (2007-2008), in certi casi anche fino al 20-25% (per convincersene basta aver seguito i continui ribassi avvenuti di alcuni immobili tuttora in vendita sul web).
I (pochi) potenziali acquirenti cercano immobili con un ottimo rapporto qualità prezzo e, forti del loro potere di acquisto, sono alla continua ricerca dell’affare.
Le più penalizzate sono state ovviamente le frazioni e le zone sprovviste di servizi perché gli acquirenti puntano nella quasi totalità ad immobili centrali, sia per muoversi a piedi che per avere la certezza di trovare un acquisto di facile rivendita, in caso di necessità, nel prossimo futuro.
La situazione é in continua evoluzione e non escludiamo che si possano verificare a breve ulteriori fenomeni ribassisti.
4 Dicembre 2012, Antonio Sondrio