Siamo giunti alla fine di questo 2017 e non ci sono state novità di rilievo sull’andamento del mercato immobiliare della zona.
Un anno che, semmai, ha confermato ulteriormente quello che già si prevedeva e cioè che in mancanza di forti politiche mirate alla defiscalizzazione della filiera immobiliare, in periodi di economia complicata, è alquanto improbabile assistere ad una ripresa del settore.
La domanda di acquisto è risultata pressoché stabile. Il budget più frequente messo a disposizione dagli acquirenti risulta compreso tra 150 e 250 mila euro. Pochi sono disposti ad investire fino a 400 mila euro. Pochissimi cifre ancora superiori. I motivi sono da ricercare nella mutata percezione del valore e del rendimento del mattone della seconda casa (non dimentichiamo che il mercato della zona, per l’80 per cento, riguarda questa nicchia) e ad una capacità di reddito delle famiglie sostanzialmente diminuita rispetto ad decennio scorso.
Il numero delle compravendite è stabile e le negoziazioni risultano sempre piuttosto complesse.
L’offerta, per il particolare contesto di mercato della zona, risulta abbondante a causa dell’allungamento dei tempi di vendita. E’ vero che a volte, in presenza di determinate caratteristiche, la vendita arriva fulminea, ma altre volte invece ci vuole molto tempo prima di arrivare al dunque, a volte anche anni. Ho individuato principalmente due fattori che incidono su questo aspetto:
- Il primo motivo di non vendita è la richiesta eccessiva del venditore. Le quotazioni di vendita di oggi si assestano su valori generalmente diminuiti del 35-40% rispetto a quelli del biennio 2007-2008 e ciò spesso non viene compreso (o meglio assimilato) dai proprietari che continuano a sopravvalutare i loro immobili. Le ragioni di questo fenomeno sono pienamente comprensibili anche se non giustificabili se riguardano quei venditori che hanno acquistato nel periodo di massima effervescenza;
- Il secondo fattore riguarda le caratteristiche intrinseche ed estrinseche dell’immobile in vendita. Tutte le abitazioni di ampie dimensioni o che non posseggono peculiarità richieste dal mercato risultano penalizzate. Parlo di peculiarità quali l’ubicazione (centro/periferia/frazioni), la presenza di spazi esterni vivibili (terrazzi, giardino, balcone), la vista e l’esposizione e l’accessibilità che unita alla presenza di barriere architettoniche (scale senza ascensore, possibilità di accedere con l’auto ecc.) risulta oggi uno degli elementi maggiormente preso in esame dagli acquirenti;
Ci auguriamo che il 2018 possa portare segnali positivi.
Ottorino
on said
Ho letto il tuo articolo e hai esposto molte bene la peculiarità degli immobili, specialmente in tutta la Liguria. Abbiamo ancora la crisi ma i prezzi in Liguria non calano ,e devo dire che le abitazioni lasciano molto a desiderare per il prezzo troppo alto, e che la maggior parte sono quasi tutte da ristrutturare. Sto cercando da tempo un appartamentino non distante dal mare di 60 mq ma le richieste sono di 200.000 euro, se fosse nuova ancora ancora ma con tanti anni non esiste. da Sestri Levante a Riva Trigoso, adesso sono passato a RECCO credendo che fosse più accessibile ma i prezzi come dicevo prima sono per quello che mettono sul mercato troppo alti.
admin
on said
Ti capisco bene, purtroppo non è mai stato facile trovare casa dalle nostre parti. Da una parte è vero che in 10 anni i prezzi hanno subìto un flessione importante che, di solito, si aggira intorno al 35-40 per cento medio. E’ anche vero che proprio la Liguria, per le sue particolarità, è sempre stata cara in ogni periodo economico. Dopotutto la bellezza di certi posti, il mare e la vicinanza ai grandi centri urbani (e quindi la possibilità di poter sfruttare anche i weekend) sono plus che quotano. Non demordere, se non lo hai già fatto scrivimi una mail (info@sondrioantonio.com) specificando meglio ciò che vorresti trovare, compreso il budget.
Cercherò di darti una mano più attiva nella tua ricerca. Grazie per aver scritto! Antonio Sondrio