10-miliardi-di-euro-il-taglio-alle-tasse-annunciato-dal-governo-Renzi_h_partb

Il risultato elettorale ha dato il suo responso.

Molti sono fiduciosi che Renzi dia finalmente una spallata alla vecchia politica e che finalmente si possa ritornare a crescere.
Purtroppo però le premesse non sono rosee e oggettivamente non si vede proprio nulla all’orizzonte di positivo per l’economia.
I dati reali ricalcano un generale arretramento diffuso e particolarmente sentito dalle classi deboli.
A parte la riduzione di qualche stipendio fotonico nella pubblica amministrazione (che lascia il tempo che trova) l’unico intervento importante mi pare riguardi gli 80 euro promessi, di cui ci renderemo conto a breve dell’eventuale utilità, e ci sono sempre molte, troppe parole. Di fatti se ne vedono veramente pochi.
Le parole di Monti durante una recente intervista e la sua dichiarazione in cui dice che la politica economica di Renzi è la continuazione della sua, non sono sicuramente un buon auspicio.
Qualche ora fa, a giustificazione di quelle parole, viene reso noto da alcune fonti giornalistiche che sono stati aumentati (del doppio) i costi per i rinnovi dei passaporti e che ci attende una stangata autunnale che riguarderà la TASI e quindi il solito settore immobiliare.
Mentre tutti i dati economici reali peggiorano inesorabilmente abbiamo in controtendenza:

1) Lo Spread
2) L’indice della Fiducia in Italia

Purtroppo sono due indicatori solo virtuali e quindi del tutto scollati dalla realtà.
Alla luce degli ultimi avvenimenti e del rafforzamento del sentiment “Anti Euro” che cresce in Italia e soprattutto in alcuni paesi dell’Europa, ho l’impressione che nulla sia cambiato.
Il pericolo è, prima o poi, di dover affrontare, del tutto impreparati, radicali cambiamenti dei modelli economici che si proietteranno inevitabilmente sulla vita di ciascuno di noi. Se la parola “Crisi” deriva da “Cambiamento” siamo a posto!

 

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